Una serata fiume. Otto nuove proposte accompagnate da "padrini" d'eccellenza, con doppia esibizione: quella della canzone di Sanremo e una per i mentori. Spettacolo lunghissimo, ha riconosciuto Paolo Bonolis, ma come rinunciare – ha dichiarato il conduttore – a far cantare Pino Daniele, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Zucchero, Vecchioni, Lucio Dalla e gli altri? Ad ammirare incantati Burt Bacharach al pianoforte a far da contrappunto armonico alla voce nera di Mario Biondi.
E così la gara dei giovani è finita a mezzanotte e mezza e per una volta sono stati i "big" a esibirsi a notte fonda. Ripescati Al Bano e Sal Da Vinci: forte il televoto del sud.
Se gli ascolti del Festival sembrano ormai consolidati (con i dodici milioni della seconda serata, che aveva resistito al calo fisiologico nonostante l'assenza di ospiti di spicco), le polemiche non sono comunque mancate tra i fiori. La prima ha coinvolto il direttore artistico, colpito dalle critiche molto negative dell'Osservatore Romano, che aveva parlato di "personaggi che sembrano a disagio proprio con il canto", di "ottimi professori dell'orchestra chiamati a tamponare improvvise falle canore", di Mina che "rende insapore una delle arie più note della lirica". «Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, l'importante è che si rispetti la decisione degli altri» ha risposto Bonolis in conferenza stampa. Ma nel pomeriggio anche la Sir, l'agenzia di informazione della Cei, ha messo all'indice il Festival, "specchio della società italiana paradossalmente destinato a dare di essa la sua immagine più stereotipata e banale, quella falsa, confezionata dalla televisione".
Grottesco, invece, il malinteso che ha tenuto impegnati i cronisti nel pomeriggio. Tutto per la dichiarazione di una collaboratrice di Patty Pravo, che comunicava che l'artista era stata scelta per un'intervista proprio dall'Osservatore Romano, come unica artista ritenuta degna in questo Festival. Effettivamente Patty è stata poi intervistata da un sacerdote. Che però lavora per una rubrica in Rai. Smentite, imbarazzo, ribattute delle agenzie: a Sanremo succede anche questo.
Succede anche la polemica sul televoto per la gara di Sanremo 59 Online (che si è chiusa con la vittoria di Ania). La Fimi ha chiesto alla Guardia di Finanza di indagare e alla Rai di sospendere la votazione: "la questione del televoto tramite call center in un evento come Sanremo – tuona il presidente Enzo Mazza – può avere una valenza penale e sconvolge il meccanismo della gara". La Rai si difende, sostenendo che nessuno poteva spostare con un voto massiccio tante preferenze da determinare la vittoria.